Nel primo atto de Le Baccanti di Euripide, Dioniso, dio del vino e dell’estasi, giunge a Tebe travestito da mortale per diffondere il proprio culto e punire la città per non aver riconosciuto la sua divinità. Le donne tebane, colpite dalla sua influenza, abbandonano la città e si rifugiano sul monte Citerone per celebrare riti bacchici. Il re Penteo, rappresentante dell’autorità razionale e dell’ordine, rifiuta di credere alla natura divina di Dioniso e condanna i culti orgiastici come sovversivi. L’atto introduce il conflitto tra razionalità e istinto, tra potere politico e forza religiosa, delineando le posizioni dei personaggi principali e preparando lo sviluppo tragico della vicenda.